UNIVERSITARI AMERICANI IN VISITA ALL’IMPIANTO IDROVORO DI MAZZOCCHIO

In quell’occasione l’artigiano Urbano Colarossi ha donato al Consorzio una ‘’Carriola’’ ricostruita sul modello utilizzato dai Bonificatori.

Un gruppo di studenti dell’Università di Washington con sede a Seattle ha visitato nei giorni scorsi l’impianto idrovoro di Mazzocchio situato nel comune di Pontinia.

Accompagnati dalla guida del Consorzio, gli studenti universitari sono stati introdotti nella storia della bonifica pontina e hanno potuto osservare dal vivo l’impianto più importante dell’Agro Pontino, che mantiene asciutti con le sue pompe e motori circa diecimila ettari. Gli studenti americani del corso di laurea in Scienze Ambientali, sorpresi dalla quantità di acqua gestita dall’impianto, hanno concentrato il loro interesse con domande sull’uso della risorsa idrica e sulle potenzialità di sviluppo del territorio.

Il percorso è proseguito con la proiezione di alcuni video e la visione della mostra fotografica permanente.

La visita degli studenti americani è stata l’occasione per presentare il territorio dell’Agro Pontino anche attraverso la conoscenza degli strumenti che hanno caratterizzato la storia della bonifica. Uno fra tutti, la carriola. Gli universitari americani hanno potuto apprezzare la riproduzione di una carriola, riprodotta sul modello tradizionale utilizzato dal Pionieri della Bonifica, che l’artigiano Urbano Colarossi ha donato al Consorzio per l’impianto di Mazzocchio, andando ad integrare l’offerta culturale dell’Ente.

Agli studenti è stato spiegato come la carriola, strumento di lavoro dei Bonificatori definito ‘’un’estensione delle proprie braccia’’, richiami la dignità e l’identità del lavoro ma anche la fatica e le tribolazioni, valori e sacrifici espressi nelle immagini della mostra fotografica esposta nel torrino dell’impianto.

Il motivo che ha condotto gli studenti americani in Italia e in Agro Pontino è stato quello di conoscere come paesi sorti dall’acqua, gestiscano, conservino e tutelino questa risorsa e riportare l’esperienza pontina nella loro città di Seattle per nuovi spunti di riflessione.